Dev'essere poco attenta e sempre piena di fretta: penso che anche nel parlare, qualche volta rassomigli a un mulinello e si mangi la metà delle parole, inghiottendo l'r con particolare gusto. Bisogna stare attenti a farle fare i compiti con diligenza e con molta disciplina. Nelle scuole sarde di villaggio avviene che una bambina, o un bambino, che in casa è stato abituato a parlare l'italiano (anche se poco e male), per questo solo fatto si trova ad essere superiore ai suoi condiscepoli, che conoscono solo il sardo e quindi imparano a leggere e a scrivere, a parlare, a comporre in una lingua completamente nuova. I primi sembra che siano piú intelligenti e vispi, mentre qualche volta non è, e perciò in famiglia e a scuola, si trascura di abituarli al lavoro metodico e disciplinato, pensando che con l'«intelligenza» supereranno tutte le difficoltà ecc. Ora l'ortografia è proprio il punto dell'asino di questa intelligenza. Se Mea non studia bene e non si corregge di questa deficienza, cosa si potrà pensare? Si potrà pensare che si tratti di una di quelle tante bambine che hanno i nastrini ai capelli, le vestine bene stirate ecc. e poi hanno le mutandine sporche. Diteglielo con un certo garbo, per non farle troppo dispiacere. La sua figurina non mi piace per nulla: non c'è nessuna spontaneità e nessun gusto. Eppure sarebbe tanto bene che imparasse un po' di disegno.
Caro Carlo, non devi preoccuparti troppo dei denari che mi mandi. Non devi fare sciocchezze inutili. Sai che io sono molto positivo e pratico in queste cose.
| |
Mea Carlo
|