Come deve essere interessante osservare le reazioni di questi principi pedagogici nel cervello di un piccolo bambino, che poi è nostro e al quale siamo legati da ben altro sentimento che non sia il semplice «interesse scientifico». Carissima, scrivimi a lungo. Ti abbraccio forte, forte.
Antonio
116.
29 gennaio 1929
Carissima Tania,
ho ricevuto la tua lettera del 13 e poi la lettera di Giulia. Hai visto che storia Giulia racconta a Delio, provocandone la monelleria? Eppoi, se è vero che io mi sono sdraiato sulla neve e mi sono messo a fumare, non è vero che passassero dei contadini (chissà quanti!) e mi guardassero con maraviglia. Non passò proprio nessuno, e a ridere era solo Giulia. I contadini, invero, non si maravigliano di nulla e tanto meno di un uomo che fuma, dopo il crepuscolo, sdraiato sulla neve in aperta campagna, mentre una signorina (questa espressione farebbe troppo arrabbiare Giulia), ora seria, ora ridente, lo sta a guardare. Cara Tania, ti devo fare alcune raccomandazioni: 1° di non mandarmi e non farmi mandare dalla Libreria, dei libri nuovi. Ora che potrò scrivere, mi farò un piano di studio e io stesso domanderò i libri che mi abbisognano. Per ora non ne ho bisogno. Mi dispiace che si spenda per dei libri quasi inutili o superflui, mentre poi avrò bisogno di libri piú sostanziosi! 2° Dirai alla Libreria che non ho ricevuto né la «Rassegna settimanale della Stampa Estera», né il «Marzocco» dal 1° gennaio. Non sarà stato rinnovato a tempo l'abbonamento. Solo per l'esattezza, ti avverto che «Critica Fascista» non è stata soppressa almeno fino al 15 dicembre 1928: ne ho visto il sommario a questa data.
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