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      Mi ha molto divertito la storia della conferenza di Innocenzo Cappa. Questo tipo è un po' il prezzemolo di tutte le salse intellettuali milanesi; e ancora, l'immagine è troppo favorevole a lui, perché il prezzemolo nella salsa compie una funzione utile e congrua, mentre il Cappa sta al mondo della cultura come il tarlo sta all'arte dell'abbigliamento. Una volta era il piagnone della democrazia lombarda; l'avevano anzi battezzato meglio: siccome Cavallotti era stato chiamato il bardo della democrazia, il Cappa ne fu chiamato il bardotto e bardotto è il mulo nato dall'incrocio di un'asina e un cavallo. Una figura intellettualmente nulla e moralmente discutibile.
      Qui il tempo pare rimesso; pare che si senta finalmente l'odore della primavera. Ciò mi fa ricordare che si avvicina l'epoca delle zanzare, che l'anno scorso mi hanno tormentato assai. Desidererei perciò avere un pezzo di velo di zanzariera, per essere in grado di riparare la faccia e le braccia appena se ne presenti la necessità. Non molto grande, naturalmente, perché altrimenti forse non sarebbe neanche permesso; penso della superficie di un metro e mezzo quadrato. Poiché ci sono, ti espongo qualche altro desiderio: avere qualche matassina di lana per rammendare le calze. Ho studiato i rammendi delle due paia ricevute e mi pare che non oltrepassino la mia perizia. Bisognerebbe anche disporre di un ago d'osso, capace per la lana. Inoltre desidererei avere anche qualche fava americana per il tabacco, perché le altre hanno già perduto il profumo.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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