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      Al terzo anno, la massa di stimoli latenti che ognuno porta con sé dalla libertà e dalla vita attiva, comincia ad estinguersi e rimane quel barlume di volontà che si esaurisce nelle fantasticherie dei piani grandiosi mai realizzati: il carcerato si sdraia supino nella branda e passa il tempo a sputare contro il soffitto, sognando cose irrealizzabili. Questo io non lo farò certamente, perché non sputo quasi mai e anche perché il soffitto è troppo alto!
      A proposito: sai, la rosa si è completamente ravvivata (scrivo «a proposito» perché l'osservazione della rosa ha forse in questo tempo sostituito gli sputi contro il soffitto!). Dal 3 giugno al 15, di colpo, ha cominciato a metter occhi e poi foglie, finché si è completamente rifatta verde: adesso ha dei rametti lunghi già 15 centimetri. Ha provato anche a dare un bocciolino piccolo piccolo che però a un certo punto è illanguidito ed ora sta ingiallendo. In ogni modo la pianta è attecchita e l'anno venturo darà certamente i fiori. Non è neanche escluso che qualche rosellina timida timida la conduca a compimento quest'anno stesso. Ciò mi fa piacere, perché da un anno in qua i fenomeni cosmici mi interessano (forse il letto, come dicono al mio paese, è posto secondo la direzione buona dei fluidi terrestri e quando riposo le cellule dell'organismo roteano all'unisono con tutto l'universo). Ho aspettato con grande ansia il solstizio d'estate e ora che la terra si inchina (veramente si raddrizza dopo l'inchino) verso il sole, sono piú contento (la questione è legata col lume che portano la sera ed ecco trovato il fluido terrestre!


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803