); il ciclo delle stagioni, legato ai solstizii e agli equinozii, lo sento come carne della mia carne; la rosa è viva e fiorirà certamente, perché il caldo prepara il gelo e sotto la neve palpitano già le prime violette, ecc. ecc.; insomma il tempo mi appare come una cosa corpulenta, da quando lo spazio non esiste piú per me. Cara Tania, finisco di divagare e ti abbraccio.
Antonio
131.
[1° luglio 1929]
Cara Giulia,
puoi dire a Delio che la notizia che mi ha mandato mi ha interessato moltissimo, perché importante e oltremodo seria. Tuttavia io spero che qualcuno, con un po' di gomma, abbia riparato il malestro fatto da Giuliano e che pertanto il cappello non sia già diventato carta straccia. Ti ricordi come a Roma Delio credesse che io potevo accomodare tutte le cose rotte? Certo adesso se ne è dimenticato. E lui, ha la tendenza ad aggiustare? Questa, secondo me, sarebbe un indizio... di costruttività, di carattere positivo, piú che il gioco del meccano. Tu sbagli se credi che io da piccolo avessi tendenze... letterarie e filosofiche, come hai scritto. Ero invece un intrepido pioniere e non uscivo di casa senza avere in tasca dei chicchi di grano e dei fiammiferi avvolti in pezzettini di tela cerata, per il caso che potessi essere sbattuto in un'isola deserta e abbandonato ai miei soli mezzi. Ero poi un costruttore ardito di barche e di carretti e conoscevo a menadito tutta la nomenclatura marinaresca: il mio piú grande successo fu quando un tolaio del paese mi domandò il modello in carta di una superba goletta a due ponti, per riprodurla in latta.
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