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      Ti pare, cara Tatiana? D'altronde, manda questa lettera a Giulia: è sempre diretta a lei, anche se indirettamente. Carissima Tatiana, vedi quanti dispiaceri ti sto dando in questi ultimi tempi? Ne sono proprio addolorato, credimi. Ti abbraccio teneramenteAntonio
     
      139.
     
      19 dicembre 1929
     
      Carissimo Carlo,
      ho ricevuto la lettera del 4 dicembre della mamma e la tua del 13. Ti ringrazio per la sollecitudine con cui hai eseguito le mie commissioni. Tra gli oggetti di vestiario che avevo a Roma non ti fu consegnato anche un soprabito? Mi pare che fosse ancora passabile, se anche non piú di primo pelo. Voglio parlare di un soprabito da inverno, perché un altro, di gabardine, era ormai diventato uno straccio. Ma forse l'hai ricevuto e ti sei dimenticato di scrivermene. - Delle due paia di scarpe non ricordo piú: credo però che debbano essere molto malandate e ormai inservibili. - Naturalmente ti prego di non mettere piú in testa a mammà che possa fare un viaggio fino a Turi: solo il pensiero di una simile eventualità mi spaventa. Mi pare che ella già abusi troppo della sua fibbra eccezionale lavorando cosí accanitamente alla sua età: avrebbe ormai diritto alla pensione, se esistessero pensioni per le madri di famiglia. Penso che il primo contatto col carcere abbia fatto persino una gravissima impressione a te: immagina quale impressione farebbe a lei. Non si tratta tanto del lungo viaggio, con tutti i suoi disagi, per una donna anziana che non ha mai fatto piú di 40 km. in ferrovia e non ha attraversato il mare (forse il viaggio in sé la divertirebbe): si tratta di un tale viaggio fatto per visitare un figlio in carcere.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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