Sono passate tre generazioni e del cammino avanti se n'è fatto, in tutti i campi. Ciò che era possibile per i nonni, non è possibile per i nipoti (non dico dei nostri nonni, perché mio nonno, non te l'ho mai detto, era proprio colonnello della gendarmeria borbonica e probabilmente fu tra quelli che arrestarono lo Spaventa antiborbonico e fautore di Carlo Alberto); obbiettivamente, s'intende, ché soggettivamente, cioè individuo per individuo, le cose possono cambiare.
Cara Tania, ieri era il tuo onomastico; credevo di poterti fare gli auguri a voce, invece te li posso scrivere solo un giorno dopo e tu li leggerai solo fra qualche giorno. Spero che ti sarai rimessa e che potrai uscire di casa, se il tempo continua come oggi. Sai come mi dispiace che i tuoi viaggi a Turi, per qualche mezz'ora di colloquio, ti affatichino tanto e ti facciano addirittura ammalare. Io sono persuaso che tu ti trascuri troppo: mi ricordo che Genia era press'a poco come te quando la conobbi al sanatorio e in seguito, quando entrammo in una certa confidenza, dovevo minacciarla di bastonate per farla mangiare: aveva nascosto al medico centinaia di uova che avrebbe dovuto mangiare e che invece nascondeva e cosí via. Tua mamma rise molto quando seppe la storia delle mie intimidazioni, ma mi dette ragione. Anche tu avresti bisogno che ti si tirassero i capelli, sia pure con un certo garbo: mi pare che abbia perduto il gusto di vivere per te e che viva solo per gli altri. Non è poi un errore? E vivendo anche per te, rafforzando la tua salute, non vivrai anche meglio per gli altri, se cosí ti piace e se questo è il solo gusto di vivere tuo?
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