Ti sei penetrata del mio modo di pensare? Non bisogna fare cose inutili, che spesso diventano dannose.
Cara, non dispiacerti di queste cose che ti dico. Non ho capito nella tua cartolina del 7 l'osservazione che fai sui fioretti di S. Francesco. Credo che essi possano molto interessare secondo il punto di vista da cui il lettore si colloca e anche secondo l'estensione delle conoscenze sulla storia della cultura del tempo. Artisticamente sono bellissimi, freschi, immediati; essi esprimono una fede sincera e un amore infinito per Francesco, che era ritenuto da molti una nuova incarnazione di dio, una riapparizione del Cristo. Perciò essi sono piú popolari nei paesi protestanti che nei paesi cattolici. Storicamente essi provano che organismo potente fosse la Chiesa cattolica e sia ancora rimasta. Francesco si pose come iniziatore di un nuovo cristianesimo, di una nuova religione, sollevando enorme entusiasmo come nei primi secoli del cristianesimo. La Chiesa non lo perseguitò ufficialmente, perché ciò avrebbe anticipato di due secoli la riforma, ma lo immunizzò, disgregò i suoi discepoli e ridusse la nuova religione a un semplice ordine monastico ai suoi servizi. Se leggi i fioretti per fartene una guida di vita, non ne capisci nulla. Prima della guerra è successo che Luigi Luzzatti pubblicasse nel «Corriere della Sera» un fioretto ritenuto da lui inedito accompagnandolo da una lunga confutazione economico-sociale, cosa da far smascellare dalle risa. Ma oggi nessuno può pensare una cosa simile: neppure i frati francescani, la cui regola è completamente trasformata anche nella lettera e che del resto tra gli ordini religiosi sono decaduti in confronto ai gesuiti, ai domenicani e agli agostiniani, cioè agli elementi religiosi che sono specializzati nella politica e nella cultura.
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