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      Nel novembre dell'anno scorso avevo detto a Carlo di mandarmi un paio di maglie leggere da estate; mi domanda se per caso tu non hai già pensato a provvedermi. Queste magliette mi sono necessarie, perché anche d'estate non posso fare a meno di avere qualcosa sulla pelle che mi preservi dai raffreddori e le tre che avevo sono andate in pezzi. Decidi tu sul da fare o scrivi qualcosa a Carlo.
      Cara Tatiana, ho ricevuto le tue due lettere dopo il colloquio. Vedrai che saprò regolarmi bene. Ho capito benissimo ciò che devo fare. Non mi sarà difficile. D'altra parte mi accorgo sempre piú che la mia lingua sta diventando completamente incomprensibile: dunque bisogna ricorrere al dizionario, dove c'è un'ampia provvista di fossili di conoscenza universale: e poi ho fatto il giornalista per 15 anni e conosco i primi rudimenti del mestiere. Ti prego di prendere atto della mia buona volontà e di non insistere piú oltre su questi tasti. D'altra parte sono meno rinfichisecchito di quanto io stesso voglio credere di essere.
      Ti abbraccio teneramenteAntonio
     
      152.
     
      5 maggio 1930
     
      Carissima Giulia,
      in un recente colloquio Tatiana mi ha fatto un quadro discretamente buio del tuo stato d'animo e delle tue condizioni di salute. In una lettera precedente mi aveva informato delle malattie che hanno colpito tanto Delio che Giuliano. Mi è sembrato però che la stessa Tatiana sia scarsamente informata e solo per via indiretta e non so che giudizio farmi. Mi sembra spaventosamente lontano il tempo in cui mi assicuravi che non mi avresti mai tenuto nascosto niente riguardo alla salute tua e allo sviluppo dei bambini.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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