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      Tirale un po' le orecchie da parte mia e dille che deve scrivermi ancora di tanto in tanto per farmi vedere che ha migliorato nell'ortografia. Cara Grazietta, scrivimi anche tu qualche volta. Ti abbraccio affettuosamente con la mamma e con tutti di casa (compresa la donna di servizio, se permette).
      Antonio
     
      177.
     
      13 gennaio 1931
     
      Carissima Giulia,
      recentemente Tania mi ha trasmesso cinque fotografie in cui Delio appare in gruppo con altri bambini e una fotografia del 1929 dove Delio è seduto su un muricciolo di Soci, mentre mangia un grappolo d'uva. Sono le fotografie più interessanti che ho ricevuto in questi quattro anni e mezzo dopo il distacco da te e dai nostri figliolini. C'è movimento e spontaneità. Posso cogliere le diverse espressioni e i vari atteggiamenti di Delio estrinsecati in un piccolo giro di tempo, quindi cogliere meglio la sua individualità nascente. Mi pare che la sua personcina spicchi di piú e con maggior naturalezza appunto perché in gruppo; ognuno ha un tratto caratteristico, ognuno ha una personalità, eppure il gruppo è omogeneo, forma «massa», riflettendosi nei singoli e illuminandoli meglio. Delio è cresciuto, si è sviluppato armonicamente (si vede bene dove è ritratto nudo in riva al mare); mi pare che si esageri quando mi si scrive che è troppo serio. Dalla fotografia presa mentre si trova nel refettorio appare invece come sia normalmente bambino: basta confrontarlo con la ragazzina che gli siede a sinistra, nella quale c'è una espressione di curiosità un po' ingenua, ma solo apparente: mi pare che la furberia predomini e che l'ingenuità sia piuttosto voluta, da piccola attrice graziosa.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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