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      Ricordi ciò che dicevi a Roma quando Delio prendeva il bagno? «Abbiamo proprio un bel figlio!» - Certo i ricordi di Roma e ancora rinforzati da quando vidi Delio nel 25, anche se ammalato, mi aiutano molto a ricostruirlo meglio dalle attuali fotografie; ciò è piú difficile per Giuliano, sebbene indirettamente Delio mi aiuti. Carissima Julka, è da un pezzo che non ricevo tue lettere. Adesso ho il timore che le mie lettere non ti arrivino e che anche le tue subiscano dei disguidi. In questi ultimissimi tempi sono stato informato, credo, in modo definitivo, sulle tue condizioni di salute. Mi pare che questo modo di fare finisca col rendere i rapporti reciproci convenzionali, bizantini, senza spontaneità e non si riflette che i sentimenti suscitati da queste cinture di filo spinato nei rapporti reciproci diventano esasperati e morbosi. Noi ci eravamo promesso di essere sempre franchi e veritieri nell'informarci reciprocamente su noi stessi: ricordi? Perché non abbiamo mantenuto la parola? Perché non rompiamo assolutamente con questi modi di condotta che sentono di vita feudale, di domostroi, di legislazione inglese del 700? (secondo questa legislazione il marito nascondeva alla moglie la vita dei figli e i tribunali sanzionavano che tra madre e figlio non esisteva parentela!). Naturalmente io sono molto felice quando ricevo una tua lettera: essa riempie molto del mio inutile tempo e interrompe il mio isolamento dalla vita e dal mondo. Ma credo necessario che tu scriva anche per te stessa, perché mi pare che anche tu debba essere isolata e un po' tagliata dalla vita e che scrivendomi possa sentir meno questa intima solitudine.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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