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      Non devi assolutamente esporti a un tal rischio; per poterlo fare dovresti pesare almeno 70 chili ed essere guarita dalla malattia del fegato. - Ti ringrazio dei tuoi auguri, forse vuoi rimproverarmi che mi sia dimenticato che il 12 gennaio era santa Tatiana? Me ne sono veramente dimenticato e cosí anche delle mie cosí dette feste, che solo tu ricordi con molta diligenza ogni anno. Ti assicuro che per il mio onomastico il carcere non mi ha passato del giambone
      ; anche il podestà e i maggiorenti del paese si sono dimenticati di venire a farmi gli auguri. Credo che tu ancora concepisca il carcere come un collegio per orfanelle nobili sotto il patronato delle Regine madri. Ma un po' di ottimismo non fa mai male, è vero? Ti abbraccio teneramente.
      Antonio
     
      Scrivi a Carlo che mi hai mandato il vaglia; cosí si persuaderà che non sto morendo di fame.
     
      179.
     
      26 gennaio 1931
     
      Carissimo Carlo,
      ho ricevuto la tua lettera del 17 e il giorno prima avevo ricevuto una cartolina di Teresina. Avevo già capito perché da qualche mese non mi scrivevi. Ma perché prendertela cosí a cuore? Intanto sapevi che non mi potevano mancare dei mezzi e infatti alla fine del mese avrò ancora 600 lire, cioè quanto mi può bastare largamente fino a luglio, ma che potrebbe bastarmi anche tutto l'anno senza privazioni di niente di essenziale. E poi mi pare che, in ogni caso, il rimedio migliore non sia quella di non scrivermi. Io sono rimasto per qualche tempo nella convinzione che ti fossi stabilito a Milano e perciò non capivo certi accenni di Tatiana a una tua presenza a Roma in un certo momento; solo per caso, da una lettera di Grazietta, mi pare, ho saputo che eri rientrato a Ghilarza.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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