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      E ancora: la sporcizia necessaria deve essere autentica sporcizia, di quella genuina naturale spontanea, di quella che fa puzzare il pastore proprio come il caprone. Come vedi la quistione è complessa ed è meglio che tu rinunzi a far l'Amarillidi e la Cloe in un quadretto arcadico.
      Cara Tania, la tua lettera mi ha molto interessato e mi ha fatto piacere. Hai fatto molto bene a non rifarla. Perché poi? Se ti appassioni, vuol dire che c'è in te molta vitalità e molto ardore. Alcune tue considerazioni veramente non le ho ben capite, come questa: «Forse si dovrebbe vivere sempre al di fuori del proprio io per poter gustare la vita con la maggior intensità?», perché non so immaginare come si possa vivere fuori del proprio io, dato che esista un io identificabile una volta per sempre e non si tratti della propria personalità in continuo movimento, cosa per cui si è continuamente fuori del proprio io e continuamente dentro. Per me la quistione si è molto semplificata e sono diventato, nella mia altissima saggezza, molto indulgente. A parte lo scherzo, ho pensato molto alle quistioni alle quali accenni e che ti appassionano e ho finito col convincermi che la colpa di molte cose è proprio mia. Dico colpa, perché non so trovare altra parola. Forse è vero che esiste una forma di egoismo in cui si cade inconsciamente. Non mi pare si tratti delle forme solite di egoismo. Per esempio non mi pare si tratti dell'egoismo piú comune, quello che consiste nel far servire gli altri da strumento per il proprio benessere e la propria felicità; in questo senso non mi pare di essere stato mai egoista perché credo di aver dato, in tutta la mia vita, almeno quanto ho ricevuto.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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