Pagina (403/803)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Tania mi ha trasmesso l'«epistola» di Delio (adopero la parola piú letteraria) con la dichiarazione del suo amore per i racconti di Puskin e per quelli che si riferiscono alla vita giovanile. Mi è piaciuta molto e vorrei sapere se questa espressione l'ha pensata Delio spontaneamente o se si tratta di una reminiscenza letteraria. Vedo anche con una certa sorpresa che adesso tu non ti spaventi delle tendenze letterarie di Delio; mi pare che una volta eri persuasa che le sue tendenze fossero piuttosto da... ingegnere che da poeta, mentre ora prevedi che egli leggerà Dante addirittura con amore. Io spero che ciò non avverrà mai, pur essendo molto contento che a Delio piaccia Puškin e tutto ciò che si riferisce alla vita creativa che sbozzola le sue prime forme. D'altronde, chi legge Dante con amore? I professori rimminchioniti che si fanno delle religioni di un qualche poeta o scrittore e ne celebrano degli strani riti filologici. Io penso che una persona intelligente e moderna deve leggere i classici in generale con un certo «distacco», cioè solo per i loro valori estetici, mentre l'«amore» implica adesione al contenuto ideologico della poesia; si ama il «proprio» poeta, si «ammira» l'artista «in generale». L'ammirazione estetica può essere accompagnata da un certo disprezzo «civile», come nel caso di Marx per Goethe. Dunque sono contento che Delio ami le opere di fantasia e fantastichi anche per conto proprio; non credo che perciò egli non possa diventare lo stesso un grande «ingegnere» costruttore di grattacieli o di centrali elettriche, anzi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





Delio Puskin Delio Delio Dante Delio Dante Marx Goethe Delio