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      Del resto tu non puoi immaginare quante cose io ricordo in cui tu appari sempre come una forza benefica e piena di tenerezza per noi. Se ci pensi bene tutte le quistioni dell'anima e dell'immortalità dell'anima e del paradiso e dell'inferno non sono poi in fondo che un modo di vedere questo semplice fatto: che ogni nostra azione si trasmette negli altri secondo il suo valore, di bene e di male, passa di padre in figlio, da una generazione all'altra in un movimento perpetuo. Poiché tutti i ricordi che noi abbiamo di te sono di bontà e di forza e tu hai dato le tue forze per tirarci su, ciò significa che tu sei già da allora, nell'unico paradiso reale che esista, che per una madre penso sia il cuore dei propri figli. Vedi cosa ti ho scritto? Del resto non devi pensare che io voglia offendere le tue opinioni religiose e poi penso che tu sei d'accordo con me piú di quanto non pare. Di' a Teresina che aspetto l'altra lettera che mi ha promesso. Ti abbraccio teneramente con tutti di casa.
      Antonio
     
      195.
     
      15 giugno 1931
     
      Carissima Tatiana,
      non ho saputo finora nulla del pacco che mi hai annunziato nelle tue ultime lettere. Sono possibili diverse spiegazioni: 1° il pacco è andato smarrito; 2° il pacco è giunto ma può essere stato respinto al mittente. Questa seconda spiegazione non deve maravigliarti e sembrarti impossibile. È vero che molto tempo fa ti era stato detto che si potevano inviare pacchi per i giorni di Pasqua, Statuto, Natale e questa possibilità teoricamente credo che esista ancora, ma il passaggio dalla potenza all'atto è concessione discrezionale, cioè che può essere anche ritirato in ogni momento.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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