In questi ultimi giorni la febbre è calata; ieri sera la temperatura era 36.9 e in tutta la giornata non fu mai superiore, avantieri il massimo fu 37.2. I grumi di sangue non sono riapparsi; catarro non ne ho avuto né sanguigno né d'altra specie. Per due notti, qualche giorno fa, ho però avuto una gravezza molto pronunziata ai polmoni che non mi ha lasciato dormire e un certo dolore alle spalle che continua ancora un po' attenuato. Mi sono io stesso sottoposto a una dieta, gli intestini funzionano meglio e quindi la febbre è caduta. Voglio appunto raggiungere questo scopo: di isolare il fenomeno bronco-polmonare, se esista, dalle complicazioni intestinali che dando la febbre, complicano le cose. La quistione che io però non so risolvere è questa: ammesso, per ipotesi, che avessi avuto l'inizio di una affezione bronco-polmonare, la febbre prodotta da ciò non determina essa stessa dei disturbi intestinali (dato che io soffrivo già da questo lato)? E allora che significato può avere la caduta della febbre? Ha un valore? Già prima soffrii di acuti disturbi intestinali senza perciò avere febbre (almeno in modo sensibile). Insomma, quale causa e quale origine può avere avuto l'emorragia di 3 settimane fa? ecc. Sarà bene che tu mi dia delle informazioni e dei consigli perché possa e sappia regolarmi. - Naturalmente sarò molto contento di avere qualche tua fotografia recente. Pensi che la khalavà, nonostante il suo potere ricostituente, non riscaldi troppo le viscere? Eppoi c'è in essa una certa quantità di farina di nocciole che non mi pare consigliabile.
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