Nell'ottobre 1922 quando fui a Ivanovo, un mattino, avendo trovato la porta aperta, entrai in casa vostra senza che nessuno se ne accorgesse e cosí potei sentire, senza che tu lo sapessi, uno di questi scoppi furiosi. Te ne parlai in seguito, osservando che la caratteristica del tuo carattere come «mite e dolce» avrebbe dovuto essere corretta alquanto perché talvolta diventavi un po' «galletto».
Ti abbraccio teneramente.
Antonio
210.
7 settembre 1931
Carissima Tatiana,
ho saputo da Carlo che tu gli hai scritto una lettera sulla mia indisposizione in cui dimostravi di essere molto impressionata; anche il dottor Cisternini mi ha detto di aver ricevuto una lettera in cui ti mostravi impressionatissima. Questo mi ha fatto dispiacere, perché mi pare che non c'era una ragione di essere impressionata. Devi sapere che io sono morto una volta e poi sono resuscitato, ciò che dimostra che ho sempre avuto la pelle dura. Da bambino, a 4 anni, ho avuto delle emorragie per tre giorni di seguito, che mi avevano completamente dissanguato, accompagnate da convulsioni. Il medico mi aveva dato per morto e mia madre ha conservato fino al 914 circa la piccola bara e il vestitino speciale che dovevano servire per seppellirmi; una zia sosteneva che ero resuscitato quando lei mi unse i piedini con l'olio di una lampada dedicata a una madonna e perciò quando mi rifiutavo di compiere gli atti religiosi mi rimproverava aspramente ricordando che alla madonna dovevo la vita, cosa che mi impressionava poco, a dir la verità. Da allora in poi, quantunque non sia mai stato molto forte, non ho però piú avuto nessun grave malore, all'infuori degli esaurimenti nervosi e delle dispepsie.
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Ivanovo Tatiana Carlo Cisternini
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