Si tratta evidentemente di una comunitŕ nuova, moderna, che ha ricevuto l'impronta passiva o addirittura negativa del ghetto e nel quadro di questa nuova situazione sociale ha rifatto una nuova «natura». - Č strano che tu non ti serva dello storicismo per la quistione generale e poi vorresti da me una spiegazione storicistica del fatto che alcuni gruppi cosacchi credevano che gli ebrei avessero la coda. Si trattava di una barzelletta, raccontatamida un ebreo, commissario politico di una divisione d'assalto dei cosacchi di Oremburg durante la guerra russo-polacca del 1920. Questi cosacchi non avevano ebrei nel loro territorio e li concepivano secondo la propaganda ufficiale e clericale come esseri mostruosi che avevano ammazzato dio. Essi non volevano credere che il commissario politico fosse ebreo: «Tu sei dei nostri, - gli dicevano, - non sei un ebreo, sei pieno di cicatrici delle ferite toccate dalle lance polacche, combatti insieme a noi; gli ebrei č un'altra cosa». Anche in Sardegna l'ebreo č concepito in vari modi: c'č l'espressione «arbeu» che significa un mostro di bruttezza e di cattiveria, leggendario; c'č il «giudeo» che ha ammazzato Gesú Cristo, ma ancora c'č il buono e il cattivo giudeo, perché il pietoso Niccodemo ha aiutato Maria a discendere il figlio dalla croce. Ma per il sardo «i giudei» non son legati al tempo attuale; se gli dicono che un tale č giudeo, domanda se č come Niccodemo, ma in generale crede che voglia dire un cristiano cattivo come quelli che vollero la morte di Cristo.
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