Pagina (466/803)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Stavo ore e ore seduto su una roccia ad ammirare quella specie di lago che il fiume formava proprio sotto la chiesa, per il nesserzu costruito piú a valle, a vedere le gallinelle che uscivano dai canneti tutto intorno a nuotare verso il centro, e i salti dei pesci che cacciavano le zanzare. Forse adesso è tutto cambiato, se hanno incominciato a costruire la chiusa progettata per raccogliere le acque del Flumineddu. Mi ricordo ancora come una volta vidi un grosso serpe entrare nell'acqua e uscirne poco dopo con una grossa anguilla in bocca e come ammazzai il serpe e gli portai via l'anguilla, che poi dovetti buttare via perché non sapevo come fare a portarla al muristene, si era irrigidita come un bastone e mi faceva puzzare le mani troppo.
      Come ti è potuto venire in testa che io stessi male e che te lo nascondessi? Certo non posso ballare su una gamba sola, ma qualche volta io stesso mi maraviglio di essere tanto resistente. Adesso non ho piú denti per masticare e perciò devo mangiare solo certe cose e non certe altre. Mi dispiace specialmente perché tra breve metteranno in vendita della carne di agnello e non la potrò mangiare, mentre mi piace tanto.
      Non ricordo Maria Porcu; eppure devo averla conosciuta se è vissuta novantasette anni. Scrivimi qualche volta della famiglia di zia Margherita: come sono finiti Giovannino, Igino, Natalina e l'altro di cui non ricordo adesso il nome? I figli di Giovannino devono essere già grandetti. E Nennetta Cuba? ecc. ecc. Mi dovresti una volta passare in rassegna tutte le mie vecchie conoscenze.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





Flumineddu Maria Porcu Margherita Giovannino Igino Natalina Giovannino Nennetta Cuba