- Non so se capirai qualcosa di ciò che ti ho scritto, spero di sí. - Questa settimana non ho ricevuto tue notizie; come stai? Il pacchetto che ho ricevuto oggi mi fa credere che sei uscita di casa. Con le cartine che mi hai mandato sono provvisto per sei mesi almeno, se non di piú: ho diminuito ancora la quantità di tabacco che fumo (veramente in questi giorni scorsi ho evitato completamente di fumare) e credo di poter continuare, sebbene senta un certo nervosismo. Hai già scritto alla libreria? Il fascicolo di «Pégaso» di novembre deve essere proprio andato smarrito, perché mentre le altre riviste arretrate sono giunte, «Pégaso» non è giunto; richiedilo, per favore. Mi interessa perché deve contenere degli scritti sulla riforma scolastica Gentile. Ti abbraccio teneramenteAntonio
227.
30 novembre 1931
Carissima Iulca,
ho ricevuto la tua lettera del 13 novembre. Avevo risposto alla tua precedente lettera del 13 agosto, ma la mia risposta è andata smarrita. Avrei potuto scriverti altre volte (dal 1° luglio posso scrivere una lettera alla settimana invece che ogni 15 giorni) ma bisogna che ti dica la verità: mi riesce sempre più difficile scriverti, sempre piú difficile e anche piú penoso. Se dovessi io stesso rileggere le mie lettere dopo qualche settimana, mi pare che ne proverei un certo disgusto, perché mi apparirebbero astratte, fuori del tempo e dello spazio, come il risultato di mezz'ora di sforzo puramente intellettuale e nervoso, di sforzo che mi pare obbligato, di ordine burocratico, direi.
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Gentile Iulca
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