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      Pare dunque che la chiesa stessa implicitamente intenda che dio non è altro che una metafora per indicare l'insieme degli uomini organizzati per il mutuo aiuto. Ma se la chiesa, organismo spiritualista per eccellenza, ricorre ai mezzi umani per tener desta la fede nelle forze soprannaturali, cosa si dovrebbe dire di organismi laici, realistici per eccellenza, che non facessero ricorso ai mezzi umani per sostenersi? E infatti non succede: succede che singoli appartenenti a questi organismi trascurino i loro doveri in proposito, nonostante, talvolta, che essi formalmente appartengano a istituzioni specializzate per aiutare gli afflitti, scusandosi, farisaicamente, col pensiero che l'afflitto deve essere tanto forte da sostenere con mezzi propri le sue forze morali. Ma anche se ciò avviene, e avviene certamente, il dovere è compiuto da una parte sola e un richiamo all'altra parte è necessario. Naturalmente io vorrei farti passare un momento di collera e cosí farti lodare dalla tua dottoressa. Cara Iulca, ti abbraccio forteAntonio
     
      230.
     
      10 dicembre 1931
     
      Carissima mamma,
      ho atteso invano la tua lunga lettera promessami da Teresina. Spero che essa non sia mancata perché la tua salute non ti permette neppure di dettare. Preferisco pensare che ti sia venuta meno la collaborazione di una amanuense di buona volontà. Ho ricevuto solo in tutto questo tempo una cartolina illustrata firmata da Teresina e dai suoi bimbi. Ma chi è Diddi? A quale nome «cristiano» corrisponde? Immagino come si debba sbizzarrire la fantasia di Teresina nell'inventare vezzeggiativi per i suoi bambini: questo Diddi potrebbe essere il nome di uno spirito folletto o di una zana.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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