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      Forse farò cosí. Ho tradotto dal tedesco, per esercizio, una serie di novelline popolari proprio come quelle che ci piacevano tanto quando eravamo bambini e che anzi in parte rassomigliano loro, perché l'origine è la stessa. Sono un po' all'antica, alla paesana, ma la vita moderna, con la radio, l'aeroplano, il cine parlato, Carnera ecc. non è ancora penetrata abbastanza a Ghilarza perché il gusto dei bambini d'ora sia molto diverso dal nostro d'allora. Vedrò di ricopiarle in un quaderno e di spedirtele, se mi sarà permesso, come un mio contributo allo sviluppo della fantasia dei piccoli. Forse il lettore dovrà metterci un pizzico di ironia e di compatimento nel presentarle agli ascoltatori, come omaggio alla modernità. Ma questa come si presenta? Ci saranno i capelli alla garçonne immagino, e si canterà su «Valencia» e sulle mantiglie delle donne madrilene, ma ancora sussisteranno tipi all'antica come tia Alene e Corroncu e le novelline avranno ancora un ambiente adatto. Del resto, non so se ricordi: io dicevo sempre, da bambino, che avrei desiderato di vedere tia Alene in bicicletta, ciò che dimostra che ci divertivamo a mettere in contrasto i trogloditi con la modernità relativa d'allora, ciò pur essendo già piú oltre del nostro ambiente, questo non cessava d'esserci simpatico e di destare sensazioni piacevoli in noi. - Mandami ancora delle notizie della mamma che abbraccerai tanto insieme con tutti di casa.
      Antonio
     
      241.
     
      25 gennaio 1932
     
      Carissima Tania,
      ho ricevuto la tua cartolina del 20 gennaio.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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