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      In ogni caso devi avere l'avvertenza di non interpretare troppo alla lettera. - Un'altra avvertenza ti voglio fare a proposito del concetto di scienza in questo ordine di fatti psichici ed è che mi pare molto difficile accettare, in questo riguardo, il concetto troppo rigido delle scienze naturali e sperimentali. Bisognerebbe, perciò, dare molta importanza al cosí detto atavismo, alla «mneme» come memoria della materia organica ecc. Io credo che si attribuisca all'atavismo e alla «mneme» moltissimo che è meramente storico e acquisito già nella vita sociale, che, occorre ricordare, incomincia subito appena si viene alla luce dal grembo materno, appena si aprono gli occhi e i sensi cominciano a percepire. Chi potrà mai indicare dove incomincia nella coscienza o subcoscienza il lavorio psichico delle prime percezioni dell'uomo-bambino, già organizzato per ricordare ciò che vede e sente? E come allora distinguere e precisare ciò che si attribuisce all'atavismo e alla «mneme»? - Carissima, non devi credere che io mi sia sentito o mi senta molto male: in realtà me la sono cavata abbastanza bene quest'inverno, non ho avuto, per esempio, nessun dolore alle reni, che negli inverni precedenti mi avevano fatto molto soffrire.
      Ti abbraccio teneramente.
      Antonio
     
      251.
     
      14 marzo 1932
     
      Carissima mamma,
      ho ricevuto la lettera di Grazietta del 3 marzo. Ti avevo già scritto qualche tempo fa, per il tramite di Tatiana: non ricordo esattamente quando, ma non mi pare sia da troppo tempo. Non vorrei che questa mia lettera sia andata smarrita.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





Grazietta Tatiana