Del resto ho già letto i capitoli introduttivi del libro, perché già apparsi in opuscolo indipendente qualche mese fa, e posso già da oggi incominciare a fissarti alcuni punti che ti potranno essere utili, per fare delle ricerche, e informarti meglio, se vuoi dare al tuo lavoro una certa organicità e qualche ampiezza. La prima quistione da porre potrebbe, a mio parere, esser questa: - quali sono gli interessi culturali oggi predominanti nell'attività letteraria e filosofica del Croce, se essi sono di carattere immediato, e di portata piú generale e rispondenti a esigenze piú profonde che non siano quelle nate dalle passioni del momento. La risposta non è dubbia; l'attività del Croce ha origini lontane e precisamente dal tempo della guerra. Per comprendere i suoi ultimi lavori occorre rivedere i suoi scritti sulla guerra, raccolti in due volumi (Pagine sulla guerra - 2a ediz. accresciuta). Non ho questi due volumi, ma ho letto questi scritti a mano a mano che furono pubblicati. Il loro contenuto essenziale può essere brevemente riassunto cosí: lotta contro l'impostazione data alla guerra sotto l'influenza della propaganda francese e massonica, per la quale la guerra divenne una guerra di civiltà, una guerra tipo «Crociate» con lo scatenamento di passioni popolari a carattere di fanatismo religioso. Dopo la guerra viene la pace, cioè al conflitto deve succedere una ricollaborazione dei popoli non solo, ma ai raggruppamenti bellici succederanno raggruppamenti di pace e non è detto che i due coincidano; ma come sarebbe possibile questa ricollaborazione generale e particolare, se un criterio immediato di politica utilitaria diventa principio universale e categorico?
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