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      Credo di avere delle attenuanti, tuttavia e la piú importante, secondo me, è quella che ho sempre vissuto isolato, fuori della famiglia e anzi ho sempre avuto una certa insofferenza alla vita famigliare. Cosí mi ero convinto di essere un ipercritico, di vedere la pagliucola nell'occhio del vicino e non la trave nel mio occhio e che quindi fosse necessario da parte mia di non intervenire ma di lasciare che ognuno svolga la sua vita indipendente. Ora non so cosa fare e da che parte incominciare. Ti sono grato per ciò che mi hai scritto, perché almeno posso orientarmi concretamente, ciò che finora non era possibile. Per lo meno d'ora innanzi non tirerò sassi nel buio, ciò che forse è accaduto in questi ultimi tempi. - Non so se ti manderò mai lo schema che ti avevo promesso sugli «intellettuali italiani». Il punto di vista da cui osservo la quistione muta talvolta: forse è ancora presto per riassumere e sintetizzare. Si tratta di materia ancora allo stato fluido, che dovrà subire una elaborazione ulteriore. Non metterti in testa di ricopiare il «programma» per la pubblicazione sugli italiani all'estero: non mi pare che ne valga la pena, tanto piú che il «Marzocco» ne ha dato un riassunto assai preciso. Se puoi averne un esemplare, bene; altrimenti, pazienza. Cosí non ho bisogno, certo, delle opere di William Petty per la quistione su le idee economiche del Machiavelli. Il richiamo è interessante, ma basta il richiamo. Piuttosto, tra qualche tempo, domanderò le opere complete del Machiavelli stesso, che, ti ricordi forse, avevo domandato quando ero ancora a Milano, ma la pubblicazione non era ancora avvenuta.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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