Una storia etico-politica non è esclusa dal materialismo storico, in quanto essa è la storia del momento «egemonico», mentre è esclusa la storia «speculativa» come ogni filosofia «speculativa». Nella sua elaborazione filosofica il Croce dice di aver voluto liberare il pensiero moderno da ogni traccia di trascendenza, di teologia, e quindi di metafisica in senso tradizionale; seguendo questa linea egli è giunto fino a negare la filosofia come sistema, appunto perché nell'idea di sistema è un residuo teologale. Ma la sua filosofia è una filosofia «speculativa» e in quanto tale continua in pieno la trascendenza e la teologia con un linguaggio storicistico. Il Croce è cosí immerso nel suo metodo e nel suo linguaggio speculativo che non può giudicare che secondo essi; quando egli scrive che nella filosofia della praxis la struttura è come un dio ascoso, ciò sarebbe vero se la filosofia della praxis fosse una filosofia speculativa e non uno storicismo assoluto, liberato davvero e non solo a parole, da ogni residuo trascendentale e teologico. - Legata a questo punto è un'altra osservazione che piú da vicino riguarda la concezione e la composizione della Storia d'Europa. Può pensarsi una storia unitaria dell'Europa che si inizi dal 1815, cioè dalla Restaurazione? Se una storia d'Europa può essere scritta come formazione di un blocco storico, essa non può escludere la Rivoluzione francese e le guerre napoleoniche, che del blocco storico europeo sono la premessa «economico-giuridica», il momento della forza e della lotta.
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