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      Ma io sono un sardo senza complicazioni psicologiche e mi costa una certa fatica comprendere le complicazioni degli altri. Forse dovrei dire che «ero» un sardo senza complicazioni, perché forse ora non lo sono piú; una certa dose di complicazioni deve avere turbato anche la mia psicologia, perché ogni tanto tu reagisci in modo che mi maraviglia e mi sorprende.
      Carissima, ti abbraccio teneramenteAntonio
     
      266.
     
      23 maggio 1932
     
      Carissima mamma,
      ho ricevuto la lettera di Grazietta del 13 maggio. Carlo mi ha detto lunedí scorso che le tue condizioni di salute sono un po' migliorate. Da Carlo avrai ricevuto certamente le sue impressioni sul nostro colloquio, poiché mi aveva promesso che ti avrebbe scritto subito. Dirai a Mea che finalmente riceverà i famosi pastelli promessi da quasi un anno. Carlo li ha presi con sé e ha promesso di spedirli subito. Cosí anche Teresina riceverà Guerra e Pace di Tolstoi che le avevo promesso. Carlo ha preso con sé il collo di libri che avevo preparato e mi ha promesso di spedirlo, dopo di averli letti lui, immagino. La difficoltà per la spedizione di questi colli consiste nel fatto che alla stazione di Turi non ricevono spedizioni ferroviarie per la Sardegna: bisogna che qualcuno li porti fino a Bari per inoltrarli di là. Ecco perché non ho potuto finora mantenere la promessa fatta a Mea a suo tempo.
      Ho letto la notizia mandatami da Grazietta, della morte di Giampietro Sanna. Ma Titino cosa fa e dove abita? Penso che in questo tempo si sarà completamente istupidito: era sulla buona strada da quando era a Torino.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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