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      Cara, penso che la mamma, con la sua espressione di farti diventare un «elefante», si sia dimostrata il medico piú sicuro e piú affidante. Sono felice di ciò che mi scrivi di Giuliano e delle sue domande sul conto mio, ma questo mi fa ripensare a ciò che altra volta ti ho scritto, che per i bambini io devo essere uno strano papà che se ne sta sempre lontano e non si occupa mai di loro, a differenza di ciò che fanno gli altri. Penso che nonostante tutto, ciò deve gettare un certo velo di ombra nel loro animo, specialmente di Giuliano, se egli è un po' timido e rinchiuso come tu lo descrivi. Ti abbraccio teneramente.
      Antonio
     
      280.
     
      25 luglio 1932
     
      Carissima mamma,
      ho ricevuto la lettera di Grazietta del 15 luglio. Carlo non scrive piú neanche a me, nonostante le molte promesse fatte durante l'ultima sua visita. In queste ultime settimane sono stato un po' indisposto, ma spero di rimettermi tra breve.
      Attendo ancora la lettera di Franco e di Teresina. Ti abbraccio affettuosamente.
      Antonio
     
      281.
     
      25 luglio 1932
     
      Carissima Tania,
      ho ricevuto la tua cartolina postale del 19 e l'illustrata del 22. Sono stato ancora male, coi soliti disturbi. Il sanitario mi ha consigliato di fare qualche giorno di dieta assoluta, bevendo solo delle limonate. Mi ha giovato. Del resto non potevo piú mangiar nulla; anche il semplice latte negli ultimi giorni mi dava dei conati di vomito. Queste diete mi hanno indebolito meno di quanto si poteva pensare; in ogni caso non ho piú le forti emicranie, ma solo il vuoto e un certo sbalordimento.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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