Ti abbraccioAntonio
286.
15 agosto 1932
Carissima Tania,
ho ricevuto la tua lettera del 9 agosto con la lettera di Giulia. È certo consolante che ella scriva con tanta assiduità. Molte cose sono però mutate in questi ultimi tempi e io non so davvero se riuscirò piú ad essere il corrispondente che ella desidera o sembra desiderare. E non già solamente per le condizioni di salute. In questi ultimi giorni mi sono rimesso notevolmente dai disturbi intestinali e non ho piú quei malesseri che mi tormentavano fino a una diecina di giorni fa. Ma tutto l'insieme mi produce uno stato di disinteresse profondo per tutte quelle cose che prima mi attiravano e mi seducevano. Sono sempre sbalordito, incapace di concentrare l'attenzione su un soggetto e la memoria si è svaporata e non funziona che a scatti. E ho sempre paura di stancarmi troppo, di entrare in quello stato quando il cervello, eccitato volontariamente per uno sforzo di energia, sembra che funzioni per proprio conto come una macchina impazzita che nessuno piú riesce a guidare e indirizzare. E poi mi pare che Giulia si sia formata anche lei una concezione falsa del mio modo di vivere. Come può credere che dopo cinque anni e otto mesi di galera, io possa essere in grado, sia pure superficialmente, di dare indicazioni su libri italiani e francesi. Io non ci tengo per nulla ad essere compianto e ad affliggere nessuno. Ma anche mi dispiace che si abbiano delle idee cosí false sulla mia vita, che il carcere sia immaginato in modo cosí idillico ed arcadico.
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Tania Giulia Giulia
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