Non so se mi sono spiegato con abbastanza chiarezza. Credo però che un tale lavoro meriterebbe di essere fatto, anzi meriterebbe di impegnarvi tutte le proprie forze. Aggiungo che sarei molto felice se tu ti dedicassi ad esso in modo sistematico e continuo, in modo da raggiungere il massimo di qualifica, la specializzazione. Carissima Iulca, ti abbraccio teneramente.
Antonio
294.
12 settembre 1932
Carissima mamma,
ho ricevuto una lettera di Grazietta del 24 agosto con le notizie sul raccolto e sulla casa nuova dove è andata ad abitare Teresina. Ricordo benissimo il cortile, dove giocavo con Luciano e la vasca dove facevo manovrare le mie grandi flotte di carta, di canna, di ferula e di sughero, distruggendole poi a colpi di schizzaloru. Ricordi quanta fosse la mia abilità nel riprodurre dalle illustrazioni i grandi vascelli a vela e come conoscessi tutto il linguaggio marinaresco? Parlavo sempre di brigantini, sciabecchi, tre alberi, schooners, di bastingaggi e di vele di pappafico, conoscevo tutte le fasi delle battaglie navali del Corsaro Rosso e dei Tigrotti di Mompracem, ecc. Mi dispiaceva solo che Luciano possedesse una semplice robusta barchetta di latta pesante che in quattro movimenti affondava e speronava i miei piú elaborati galeoni con tutta la complicata attrezzatura di ponti e di vele. Tuttavia ero molto orgoglioso della mia capacità costruttiva, e quando il tolaio che aveva la bottega nell'angolo dove incominciavano le case basse verso la chiesa, mi pregò di fargli un modello di grande veliero da riprodurre in latta in serie, fui proprio orgoglioso di collaborare come ingegnere a tanta industria.
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