Non lo metto in dubbio, ma non è una giustificazione. Io scrivo le mie lettere dopo molte riflessioni, e se non voglio dirti la mia volontà prima di un certo momento? Dovresti credere che posso avere delle ragioni per far cosí. D'ora in avanti queste ragioni si sono moltiplicate, solo perché io ti ho accennato a ciò che forse avrei voluto si facesse che tu hai senza altro fatto senza avvertirmi non solo, ma dopo aver promesso ripetute volte che non avresti mosso un passo senza il mio preventivo consenso. Ti ringrazio dei numeri del «Selvaggio» che hai procurato. [...]. Ti abbraccio teneramente.
Antonio
298.
27 settembre 1932
Carissima Iulca,
Tania sostiene che esiste una legge cosmica, che si verifica con la ferrea necessità di una legge siderale e per la quale tu scrivi con una certa abbondanza e frequenza quando i bambini sono lontani da te, mentre cessi di scrivere del tutto quando i bambini sono a te vicini. Io non voglio ancora credere alla scoperta di una tale legge da parte di Tania, la quale, come troppo spesso fanno gli scienziati, raddoppia il fatto e chiama il doppio legge siderale. Non posso credere che tu possa essere paragonata, anche parzialmente, come foemina scribens, a un pezzo di materia inerte e senza coscienza e volontà, che ubbidisca alle sole leggi naturali, che tu debba appartenere alla natura inanimata, ecc. Pure comincio a dubitare. Vedremo. Fammi scrivere da Delio e da Giuliano le loro impressioni sulle vacanze. Anch'io riprenderò a scrivere e parlerò della famosa danza delle lepri.
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Iulca Tania Delio Giuliano
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