Attendo la lettera che mi annunzi, in cui intendi rispondere alla mia precedente; gli accenni che fai però, non mi soddisfano per nulla. Non capisco cosa significhi che il mio «sentire è inadeguato alle circostanze». Intanto non si tratta di «sentire», nel senso immediato della parola, ma di qualcosa che tiene conto di una larga prospettiva e in cui è difficile scindere il sentimento dalla ragione. È un sentire, certo, ma le premesse al sentimento non sono impulsi emozionali o passioni istintive, ma una lunga meditazione fatta con tutta calma e freddezza. Ma è meglio attendere la tua lettera. - Forse sarà bene che tu, senza fretta però, ti informi presso la cancelleria del Tribunale Speciale per sapere se e come il decreto di amnistia e indulto sia stato o sarà applicato nel mio caso. Come ti ho già scritto, la semplice lettura del decreto non è sufficiente per comprendere l'applicazione effettiva. I casi possono essere parecchi. Nella ipotesi piú favorevole, secondo i miei calcoli, che possono essere però sbagliati, io potrei beneficiare di otto anni, cioè la pena da fare sarebbe ridotta a 5 anni e due mesi (da oggi). Infatti io sono stato condannato con sei capi d'imputazione, a sei pene che cumulate hanno dato un totale di 20 anni, 4 mesi e 5 giorni, oltre la multa (che non calcolo per semplificare, ma che conterebbe perché non condonata in nessun modo); di queste sei pene, quattro dovrebbero cadere, o per amnistia o per indulto, completamente, perché inferiori a tre anni.
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Tribunale Speciale
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