Ti dico la verità: queste forme di inganno, anche agli ammalati, mi ripugnano, perché credo che alla fine dei conti, produrranno o possono produrre dei guai peggiori di quelli che si erano voluti evitare inizialmente. In ogni modo, ti prego di scrivermi molto chiaramente e per disteso. Non sono in grado di informarti quali conseguenze esatte avrà nei miei riguardi il decreto; può darsi che le mie condizioni rimangano immutate e può darsi che la pena da scontare sia ridotta a 5 anni e 2 mesi. Ma anche se dovesse essere cosí, non mi pare che il cambiamento sia grande; 13 anni o 5 anni per me sono la stessa cosa, perché si tratta sempre di un periodo di tempo nel quale non si può fare nessun calcolo. Ti abbraccio con tutti di casa e specialmente la mamma.
Antonio
313.
28 novembre 1932
Carissima Tania,
ho ricevuto le tue lettere del 21 e del 23. Attendo con una certa impazienza le tue osservazioni e la tua risoluzione a proposito della mia lettera del 14: forse fai bene a pensarci su con molta ponderazione, perché io conto molto sul tuo aiuto per persuadere Giulia ad accettare il mio punto di vista. Ho ricevuto gli effetti di lana che mi hai spedito e ti ringrazio molto. Ma perché anche questa volta non ti sei attenuta a quanto io ti avevo scritto? La maglia che mi hai mandato non mi è affatto necessaria, da questo lato sono fornito per molti anni. Ho ancora un pullover nuovissimo, che non ho mai toccato e che magari sarà rovinato dalle tarme; la nuova maglia a giacchetta andrà a raggiungerlo.
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Tania Giulia
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