Io ho sempre avuto uno specchio; e come avrei altrimenti potuto farmi la barba? Le tue osservazioni sono sbagliate da cima a fondo e indicano un modo di ragionare arretrato, anacronistico e... terribilmente pericoloso. Col tuo stesso stato d'animo, negativo e puramente reattivo a certe degenerazioni psicologiche, l'operaio rompe la macchina, l'impiegato raffazzona le sue pratiche ecc. Mi pare che non ci sia niente di male (anzi) se Iulik non vuole le calze bucate. Perché lasciare i buchi nelle calze, se è possibile fare il rammendo? Mi pare che tu confonda i mezzi con il fine, non sappia conformare i mezzi ai fini, cioè non sappia quali siano i tuoi fini pratici, immediati, disposti in catena in modo da passare da un anello all'altro progressivamente. C'è sempre un fondo «ginevrino» nel tuo animo e questo fondo è la causa di una parte cospicua del tuo disagio psichico, e quindi anche dei tuoi dolori fisici. C'è qualcosa di contradditorio nel tuo intimo, una lacerazione, che non riesci a rimarginare, tra teoria e pratica, tra cosciente e istintivo. Lo credi? Ma non è poi troppo grave e del resto, proprio per questo sei... Iulca e non Mascia o Valia. Avrei dovuto io aiutarti a conoscerti meglio, a superare queste contraddizioni. Mah! Ci penso spesso a tutto ciò che avrei potuto e dovuto fare e non ho fatto. Forse è vero che sono stato troppo «egoista» e ho vissuto piú di sensazioni estetiche che non di obblighi morali. Forse sono stato troppo «italiano» nel senso intellettuale della parola e perciò ho avuto tante simpatie per.
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Iulik Mascia Valia
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