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      Ecco perché talvolta l'interessato deve fare istanza domandando l'applicazione. Come vedi la quistione è complessa. Nel mio caso, potrei ancora rimanere qualche mese all'oscuro di ciò che mi riguarda. Perciò ti scrissi una volta, qualche settimana fa, di volere, senza fretta, recarti alla Cancelleria del Tribunale Speciale per avere informazioni. Naturalmente in queste cose l'opera del legale non ha importanza alcuna. Può darsi che il cancelliere stesso non sappia nulla nel caso concreto personale dei singoli condannati, perché è ovvio pensare che il Tribunale proceda allo spoglio delle pratiche in ordine di urgenza e lasci per ultime le pratiche di quei condannati ai quali, anche se l'indulto è applicabile, rimane ancora una lunga pena da scontare. Ma il cancelliere è almeno probabile sappia se in questi casi il decreto sarà applicato o no, dato che condannati nella stessa condizione generale, ma con meno quantità di pena, possono avere già usufruito del beneficio ed essere stati liberati. Credo di essermi spiegato: nel mio caso personale importa sapere, in mancanza di altre precisazioni, se addirittura ho o no diritto al beneficio. La misura del beneficio stesso, per ora e per qualche tempo, può essere non fissata. In assenza di questa preliminare informazione, non potrei decentemente neppure fare istanza di applicazione. Non credere che io voglia sollecitarti a uscire di casa e a strapazzarti per avere queste informazioni. Ti ho già scritto che non c'è fretta. Le settimane e anche i mesi in queste cose non contano (almeno non contano per me, purtroppo!


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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