- Non ti ho mai scritto di fissare «a me» una data per una tua venuta a Turi; solo ti ho scritto di non accennare vagamente alla possibilità, ma di parlarmene solo quando ti sarai decisa concretamente. - Cosí non mi pare abbia tu ragione a proposito delle tue informazioni sul decreto d'amnistia e indulto. Me ne hai scritto a pezzi e bocconi, a tre riprese. La prima volta hai detto di essere stata presso il Trib. Speciale, ma scrivevi in modo curioso; dicevi che la mia ipotesi piú favorevole si era verificata, anzi ti dicevi «orgogliosa» che io mi fossi mostrato tanto «intelligente», mentre la realtà era ben diversa, poiché invece di 5 anni (mia ipotesi piú favorevole) mi rimaneva da fare 6 anni e 4 mesi. La seconda volta, seguendo un tuo ordine di idee che mi era ignoto, facesti degli accenni incomprensibili di per se stessi. Finalmente una terza volta mi esponesti una analisi dettagliata, che però non era presentata come obbiettiva, ma come polemica alle mie precedenti lettere. In conclusione non ne ho capito nulla, eccetto che la condanna è stata ridotta a 12 anni e 4 mesi e cioè che devo ancora scontare 6 anni, 4 mesi e 17 giorni. Capisco che ciò non dimostra da parte mia quella intelligenza di cui ti sentivi orgogliosa, ma tuttavia è la nuda e cruda verità, a mia grande vergogna e disdoro. Riflettendo a queste tue lettere e al modo molto artistico e originale con cui dai le informazioni, ho finito con l'ammirare lo stile burocratico, nella sua sobria secchezza e nel suo formalismo pedantesco: - Oggetto: tale - Si comunica che ecc. ecc.
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Turi Trib
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