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      Ti farò ancora alcune osservazioni che sottoporrai all'avv. Piero e a quelli che scrivi possono occuparsi della mia quistione, con queste riserve. So bene che non mi intendo di queste cose e posso facilmente cadere in errore; le osservazioni che faccio non derivano da «sapienza giuridica», ma da analogie con fatti venuti a mia conoscenza o da giudizi espressi da uomini che io credevo competenti. Ho visto però che realmente esisteva un «mistero del cumulo giuridico» perché anche da avvocati rotti alla procedura ho sentito dare giudizi disparati. Se mi avessi comunicato gli articoli del Codice Zanardelli che riguardano questo «mistero» e che io non ricordo, ogni mio dubbio sarebbe sparito; ma non ho capito come neanche questa volta - nonostante che da qualche settimana tu mi abbia scritto di aver trascritto il testo - abbia creduto opportuno di copiarmeli e cosí metter fine alla questione. Sai? Mi viene in testa un aneddoto e voglio riferirtelo perché è divertente (non devi però offenderti). Molti anni fa fu promulgata la legge sui camposanti (che obbligava i Municipi a tenere i cimiteri a non meno di 500 metri dall'abitato) e il Ministero dell'Interno inviò una circolare a tutti i Sindaci, domandando a che distanza dall'abitato del Comune fosse il cimitero. Il Sindaco di Maracalagonis, che si è reso celebre anche per altri fatti, rispose che il cimitero era lontano dall'abitato un tiro di schioppo. Replica del Ministero che domanda maggiore precisione e nuova risposta: il cimitero è lontano un tiro di sasso lanciato da mano maestra.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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