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      Dalla tua lettera appare che hai avuto la possibilità di vedere subito l'avvocato Piero: ciò mi ha reso molto contento. Cara Tania, certe volte divento proprio come un bambino; mi verrebbe da piangere, tanto mi sento stremato e ho paura che mi venga il delirio. Non credevo che il fisico potesse avere cosí il sopravvento sulle forze morali, oppure avevo troppo presunto delle mie forze. Del resto ciò non deve impressionarti oltre misura: e non posso piú oltre nascondere questo stato di cose. Ti assicuro che ciò che ancora mi dà un po' di forza è il pensiero che ho delle responsabilità verso Iulca e verso i bambini; altrimenti non lotterei neppure, tanto il vivere mi è diventato gravoso e odioso.
      Ti abbraccio teneramenteAntonio
     
      Ho riletto la lettera e mi sono accorto della puerilità della mia insistenza sul calcolo del cumulo. Sebbene, per mia soddisfazione, ti preghi ancora di trasmettermi il testo degli articoli relativi, è evidente che da questo lato non c'è niente da fare. Perciò autorizza pure l'avvocato a fare la pratica proposta, appena lo ritiene opportuno, dato che basti questa forma di autorizzazione. E ringrazialo tanto da parte mia. Cosí non ti ho ringraziato per il Quadro Nox. Carissima, ti prego proprio di essere indulgente con me.
      Antonio
     
      330.
     
      20 febbraio 1933
     
      Carissima Tania,
      ho ricevuto il tuo biglietto del 12 con la copia degli articoli del Codice che ti avevo domandato. Cosí ho potuto leggere i testi e mi sono fatto un'idea chiara delle cose. Dirai che ciò avrei potuto fare da un pezzo, che cioè da un pezzo avrei potuto avere questa copia.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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