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      In ogni caso ti prego di non preoccuparti di tutte queste cose che ti scrivo. Penso che la cosa migliore sia di dare tempo al tempo; nonostante tutto, il tempo passa. Carlo mi ha scritto due cartoline illustrate in questo frattempo. Non credere che io voglia proibirgli di scrivermi. Non credo però che, almeno per ora, io gli risponderò. D'altronde non so neppure dove stia adesso. Quando da Milano si è trasferito a Cesano Maderno non me lo fece sapere. Adesso mi scrive da Milano. Non so se sia ritornato ad abitare a Milano. Abbraccia tutti di casa per me. FraternamenteAntonio
     
      332.
     
      27 febbraio 1933
     
      Carissima Tania,
      credo sia inutile, dopo quello che ti ho detto a voce, ripeterti le solite tiritere sui miei malanni fisici. Credo che, nelle condizioni in cui si svolge il nostro dialogo, ogni prolungamento di esso, invece di apportare elementi di chiarezza, apporterebbe solo elementi di confusione. Voglio invece discorrerti un po' della mia situazione morale, per dir cosí, cioè della somma di sentimenti che mi occupano normalmente e di quelli specialmente che tra gli altri predominano e danno il tono generale. Credo di potere assicurare che, almeno finora, l'elemento psichico non determina quello fisico e neppure viceversa; però è vero che in determinate condizioni fisiche, determinati sentimenti si fanno piú imperiosi e talvolta diventano ossessionanti. Si può perciò dire che quando il corso dei pensieri assume una certa direzione, o si intensifica in quella direzione, ciò corrisponde a una determinata situazione fisica e ne indica un aggravamento.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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