!!); oggi invece mi pare di essere diventato una marmellata. - Ho ricevuto una lettera di Carlo; ti sarò grato se vorrai scrivergli una cartolina per dirgli che ho ricevuto il suo biglietto e che non deve certo proporsi di venire a Turi. La lettera di Iulca non mi pare che si riferisca alle mie lettere; non capisco come tu abbia fatto questa deduzione. Ti abbraccio affettuosamente.
Antonio
Ti prego di scrivere alla libreria perché mi spedisca il recente volumetto del prof. Michele Barbi: Dante - Vita. Opere. Fortuna, editore G. C. Sansoni, Firenze 1933. Non so resistere alla tentazione di avere questo lavoro, anche se non sarò in grado, ancora per qualche mese, di studiarlo.
339.
3 aprile 1933
Carissima Teresina,
ho ricevuto la tua lettera del 26 marzo. Prima che mi dimentichi, occorre che ti avverta di fare tanti auguri da parte mia a mammà per le feste di Pasqua. Quest'anno mi sono dimenticato di farle gli auguri per il suo onomastico e ciò mi dispiace molto. Non credere che io abbia neanche per un momento perduto un briciolo della mia serenità, come tu dici. Tutto al piú, quando mi sento fisicamente debole, perdo la voglia di occuparmi di qualsiasi cosa che sia estranea alla mia preziosa persona fisica; avviene come quando si deve fare un grande sforzo per sollevare un certo peso, che si stringono le labbra e non si parla per concentrarsi tutto nella fatica immediata. Tutti piú o meno, per un tempo piú o meno lungo, si sono trovati in condizioni simili o si troveranno. Mi pare che devi spiegare questo concetto a Mea perché non perda il coraggio e continui a studiare in tutti i modi; potrà perdere qualche anno, per dannata ipotesi, come tempo materiale in una certa carriera scolastica, ma non li perderà del tutto se migliorerà ogni giorno la sua cultura, la sua preparazione generale, se allargherà l'orizzonte delle sue cognizioni e dei suoi interessi intellettuali.
| |
Carlo Turi Iulca Barbi Dante Sansoni Firenze Teresina Pasqua Mea
|