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      A letto posso stare con gli occhi chiusi e non vedere le pareti che mi girano intorno.
      Ti abbraccioAntonio
     
      349.
     
      29 maggio 1933
     
      Carissima Tania,
      ho ricevuto finora tre tue cartoline; penso che qualche altra deve essere ancora negli uffici e che forse mi sarà consegnata oggi. Avevo molta ansia di vederti e di parlarti e pensa quanto sono stato spiacente nel sapere il tuo malessere. Ho pensato che forse anch'io avevo contribuito, dandoti dei dispiaceri, a determinare una minore resistenza del tuo organismo ai mali. Bisogna che ti spieghi quale è l'attuale mio stato d'animo e come si formano i miei atteggiamenti immediati. È vero che il corso dei miei pensieri non fluisce piú normalmente sotto il freno di punti di riferimento critici, si forma invece per ingorghi emozionali che per giorni e giorni mi tengono in uno stato come di ossessione psichica da cui non riesco a liberarmi in nessun modo; i tentativi anzi, in questo senso, (poiché si vede che non ho ancora perduto completamente l'equilibrio) aumentano l'ossessione fino alla frenesia. Avviene come se una mano inesperta tenta di frenare una emorragia; con i suoi atti incomposti e malsicuri accresce l'emorragia stessa. Ciò mi scoraggia sempre piú. Significa che ho perduto ogni reattività in senso razionale e che mi avvicino a una fase in cui le corbellerie saranno il contenuto dei miei atti (a dire il vero non sono persuaso che una tale fase non sia già cominciata). - Mi ha sconvolto, nella lettera di Giulia, quel senso di ottimismo che vi circola e che culmina nella conclusione.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





Tania Giulia