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      L'ispettore mi ha assicurato che il Ministero vuole interessarsi del mio caso: spero cosí che una cosa tanto semplice, come quella di essere inviato in una infermeria carceraria organizzata modernamente non sia difficile da ottenere. È una cosa che succede spesso. Non posso darti indicazioni, perché ignoro: ho sentito parlare delle infermerie di Roma e di Civitavecchia, ma mi interessa poco il luogo. Mi interessa di essere tolto da questo inferno in cui muoio lentamente. Se ti domandano se il trasferimento da Turi deve essere definitivo o meno, credo non debba rispondere tassativamente. L'importante è di essere subito allontanato, visitato seriamente e metodicamente, messo in grado di superare l'anemia cerebrale con un po' di riposo. Poi decideranno, anche in base al certificato dei medici, dove mandarmi. Credo di averti spiegato ciò che devi fare. Ti prego di farlo subito, senza titubanze o esitazioni o mezze misure. - Ti darò qualche spiegazione per la lettera precedente. Ero in un continuo stato d'animo di aspettazione per la tua partenza da Turi; se appena giunta, mi avessi avvertito che saresti rimasta tanto tempo, io avrei preso le mie decisioni subito e non avrei lasciato passare tanto tempo inutilmente. Ma ciò che mi ha esasperato è stato il tuo accenno al prof. Fumarola e ai sonniferi: ti avevo spiegato di che si trattava, mi avevi persino detto di essere stata «stupida» a non capire, e poi mi ritorni a parlare di Quadro Nox e di altri preparati che non mi giovano a nulla se non forse ad aggravare il mio male rendendo piú brusco e sconcertante il risveglio sforzato.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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