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      La sola obbiezione che si possa fare è quella finanziaria: cioè, sono favorevole a interporre appello fino alla Cassazione per l'applicazione del decreto di amnistia, purché non costi troppo. Tu e l'avvocato potete decidere secondo questa linea di condotta molto ampia. D'altronde, la cosa non credo sia urgente ed è probabile che ci si possa parlare a colloquio nel frattempo. Se però ci fosse un termine legale per l'appello, autorizzo l'avvocato a interporlo, se lo ritiene possibile. - Non credere che la notizia di questo rigetto mi abbia in qualsiasi modo agitato: me lo aspettavo come la cosa piú probabile. Come ti ho spiegato tante volte, sebbene sempre invano, ciò che mi fa male non è l'azione negativa dei rappresentanti del potere statale, ma solo l'azione incoerente, senza connessione, poco seria di coloro che mi sono o dovrebbero essermi cari. Una promessa non mantenuta, un impegno preso alla leggera e altrettanto alla leggera non osservato, l'incomprensione, la leggerezza, ciò mi irrita all'estremo, o almeno mi irritava fino a qualche tempo fa. Oggi molte cose sono cambiate in me e se fisicamente sono ridotto un cencio, forse moralmente sono piú forte di quanto non potessi pensare, perché mi sono abituato a non far calcolo che su me stesso e a prevedere con abbastanza freddezza di potermi trovare isolato e distaccato da tutti.
      Ti abbraccioAntonio
     
      374.
     
      5 novembre 1933
     
      Cara Tatiana,
      questa settimana non ho ricevuto tue notizie (l'ultima tua è del 24 ottobre). Poiché in quest'ultima lettera scrivi di non aver ricevuto miei scritti, ti avverto che ti ho scritto il 13, il 23 e il 31 ottobre; se non hai ricevuto qualcuna di queste lettere, avvertimi perché possa farne fare ricerca.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





Cassazione Tatiana