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      Naturalmente posso aver sbagliato per assenza di informazioni; ma, ritorno da capo, l'assenza d'informazioni su Delio è una delle condizioni dei miei rapporti con lui. Ho cercato di avere queste informazioni da lui stesso, trattandolo come una personalità compiuta e in ciò non credo di aver sbagliato: credo che un ragazzo sia piú contento di essere trattato come una personalità completa, che come un eterno giocattolo per i grandi e che ciò gli giovi di piú da ogni punto di vista.
      Tania vorrebbe che ogni volta io ti scrivessi un trattato per indurti a scrivere di piú e con maggior precisione. Io credo che questo sia inutile e anche molto noioso. Certe cose o si fanno spontaneamente o non si fanno o non servono a nulla. Ti voglio solo spiegare ciò che intendo, press'a poco, per fantasia concreta: l'attitudine a rivivere la vita degli altri, cosí come è realmente determinata, coi suoi bisogni, le sue esigenze, ecc., non per rappresentarla artisticamente, ma per comprenderla ed entrare in contatto intimo: anche per non far del male. Le cose e le situazioni sono abbastanza crudeli obbiettivamente senza che si aggiunga qualcosa a questa loro crudeltà. Non bisogna neanche pensare che gli altri siano insensibili o trascurati o dimentichi o che so io. Mi costa un grande sforzo scriverti queste cose, perché anche di te so poco e ho sempre timore di farti del male: almeno la tua sensibilità credo di averla conosciuta e di averla assimilata quasi come un istinto nei miei rapporti con te.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





Delio