Insomma, dalle tue lettere cerco di estrarre tutte le indicazioni e significazioni possibili. Credi che questa sia pedanteria? Non credo: forse un po' di «carcerite» entra in tutto ciò, ma non la vecchia tradizionale pedanteria che, d'altronde, oggi, mi sentirei di difendere aspramente contro certa faciloneria superficiale e bohème che ha procurato tanti guai e ancora ne procura e ne procurerà. Oggi mi piace piú un Manuale del caporale che i Refrattari del Vallès. Divago forse? - Del resto, tu mi scrivi benissimo dei ragazzi e le mie continue lamentele sono dovute al fatto che nessuna impressione, sia pur quella di te, di Iulca, che sento come parte di me stesso, può sostituire l'impressione diretta: credi che anche tu non vedresti nei figli qualche altra cosa di nuovo o di diverso, se li vedessi insieme a me? Ma gli stessi ragazzi sarebbero diversi, non ti pare? Proprio «obbiettivamente» diversi. - Cara, io voglio che tu abbracci la mamma per conto mio con tanto affetto e con una infinità di auguri per la sua festa. Io credo che tu abbia sempre saputo che in me c'è difficoltà grande, molto grande a esteriorizzare i sentimenti e ciò può spiegare molte cose ingrate. Nella letteratura italiana hanno scritto che se la Sardegna è un'isola, ogni sardo è un'isola nell'isola e ricordo un articolo molto comico di uno scrittore del «Giornale d'Italia» che nel 1920 cosí cercava di spiegare le mie tendenze intellettuali e politiche. Ma forse un pochino di vero c'è, quanto basta per dare l'accento (veramente dare l'accento non è poco, ma non voglio mettermi ad analizzare: dirò «l'accento grammaticale» e tu potrai divertirtene di cuore e ammirare la mia modestia grillesca).
| |
Manuale Refrattari Vallès Iulca Sardegna Italia
|