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      Ma è cosí? Ti abbraccio.
      Antonio
     
      419.
     
      Ma questo figlietto Julik perché non mi scrive mai? Eppure avevi promesso di scrivere qualche cosa ogni giorno festivo e poi di mandare a suo tempo! Come mai un ragazzo che ha già 10 anni non mantiene le sue promesse? Caro Julik, voglio sapere da te come stai e come ti piace la nuova vita. Ti abbraccio teneramente.
      papa
     
      420.
     
      Caro Iulik,
      cosí ti sei liberato dal collettivo e vai al campo. Tornerai a scuola? Perché scrivere proprio all'ultimo momento, in attesa della macchina? Ti abbraccio tanto per la tua festa e ti mando un orologino, sperando che ti faccia riflettere al tempo e quindi... scrivere non all'ultimo momento.
      Ti bacio.
      papa
     
      421.
     
      Carissimo Iulik,
      finalmente mi hai scritto qualche rigo. Ti faccio tanti complimenti per la tua festa: sei già grande, piú di mezzo soldato. Ti è piaciuto l'orologio? Mi scriverai come ti ritrovi a scuola? Io sono un po' stanco e perciò ho potuto scrivere poco sia a Delio che a te. Ti abbraccio.
      papa
     
      422.
     
      Caro Iulik,
      ho ricevuto con molto entusiasmo i tuoi nuovi disegni: si vede che sei allegro e quindi credo che tu sia in salute. Ma dimmi: sai fare altri disegni che non siano per burla? Cioè sai disegnare seriamente per fare disegni da burla? Non mi hai scritto se in iscuola ti fanno imparare il disegno e se ti piace disegnare anche «sul serio». Io da ragazzo disegnavo molto, ma i disegni erano piuttosto lavori di pazienza; nessuno mi aveva insegnato. Riproducevo, ingrandendole, le figure e i quadretti di un giornalino.


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Lettere dal carcere
di Antonio Gramsci
pagine 803

   





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