Ti abbraccio.
papa
428.
Caro Delio,
questa volta non ho ricevuto nessun tuo biglietto. Dalla fotografia di Giuliano ho potuto vedere un angolo della tua stanza, con la gabbia del pappagallo. Peccato che non sia possibile discernere l'uccelletto. Spero che con l'insalatina fresca (che deve essere tritata minutamente) e la cascia di miglio esso guarisca bene e le penne ricrescano lunghe e lucide. Ti bacio.
Note
(1) A Piero Sraffa.
(2) A Piero Sraffa.
(3) A Piero Sraffa.
(4)
Ustica 20. VI. 927
Caro Antonio,
tre mesi fa sono stato trasferito qui da Pantelleria. Già saprai come questa colonia è molto cambiata non fosse altro perché è sei volte piú numerosa di quando tu eri qui. L'attività educativa dei confinati è andata perciò intensificandosi e allargandosi e un simile aumento quantitativo ha anche influito sulla sua qualità. I corsi sono numerosissimi e frequentati: si fa quel che si può nella maniera migliore possibile.
Da un paio di mesi mi hanno tirato fuori dei ranghi e mi hanno incaricato particolarmente del corso di storia della filosofia e di quello di storia. La cosa, da parecchi punti di vista, non mi ha fatto piacere.
Tu sai ch'io sono meridionale e napoletano per giunta. A questo (ed a questo soltanto) io attribuisco una mia spiccata tendenza - passata, oso sperare - ad occuparmi di cose che non conosco a fondo con una certa parlantina e non senza sussiego. Questa tendenza mi ha dato per il passato alcuni dispiacerucci, sussistendone ancora vivo il ricordo frammisto ad un certo rimorso, mi hanno messo addosso un certo scrupolo che mi rende esitante e dubbioso dinanzi ad ogni questione che per poco si presenti come contradittoria (che è quanto dire dinanzi ad ogni questione possibile).
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Delio Giuliano A Piero Sraffa A Piero Sraffa A Piero Sraffa Antonio Pantelleria
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