Friedrich Naumann, Die politischen Parteien, Berlino, 1910, «Die Hilfe», p. 8).
La storia del movimento operaio dimostra che i socialisti non hanno sprezzato questa tradizione borghese. Spesso i partiti socialisti hanno preso il nome dai loro capi («comme pour faire aveu public de leur assujettissement complet à ces chefs») (!). In Germania, tra il 1863 e il 1875, le frazioni socialiste rivali erano i Marxisti e i Lassalliani. In Francia, in un'epoca piú recente, le grandi correnti socialiste erano divise in Broussistes, Allemanistes, Blanquistes, Guesdistes e Jaurèssistes. È vero che gli uomini che davano cosí il nome ai diversi movimenti personificavano il piú completamente possibile le idee e le tendenze che ispiravano il partito e li guidarono durante tutta la sua evoluzione (Maurice Charnay, Les Allemanistes, Parigi, Rivière, 1912, p. 25).
Forse c'è analogia tra i partiti politici e le sette religiose e gli ordini monastici; Yves Guyot ha notato che l'individuo appartenente al partito moderno opera come i frati del Medio Evo, che presero il nome da S. Domenico, S. Benedetto, Agostino, Francesco (Yves Guyot, La Comédie socialiste, Parigi, 1897, Charpentier, p. 111). Ecco dei partiti-tipo, che potrebbero essere chiamati «partis de patronage». Quando il capo esercita un influsso sui suoi aderenti per qualità cosí eminenti che sembrano soprannaturali a questi ultimi, esso può essere chiamato capo charismatico (càrisma, dono di dio, ricompensa; cfr. M. Weber, op. cit., p. 140). (Questa nota è segnata 4 bis, cioè è stata inserita nelle bozze; non certo per la traduzione di «càrisma», ma forse per la citazione del Weber.
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