Si, comme il est à craindre, l'Empereur de Russie s'est montré disposé à Varsovie à intervenir en Hongrie dans le cas oú une insurrection éclaterait dans ce pays, il est évident qu'un mouvement ne pourrait avoir lieu avec chance de succès qu'autant que la France serait disposée à s'opposer par la force à l'intervention Russe», ecc. ecc. Questo articolo del Luzio è anche interessante perché accenna alle mutilazioni subite dai documenti del Risorgimento nelle pubblicazioni di storia e nelle raccolte di materiali. Il Luzio doveva essere già all'Archivio di Stato di Torino (o all'Archivio reale) quando fu perquisita l'abitazione del prof. Bollea per la pubblicazione di lettere del D'Azeglio che pure non importavano quistioni diplomatiche (si era in guerra proprio contro l'Austria e la Germania). Sarebbe interessante sapere se il Luzio protestò allora per la perquisizione e i sequestri o se non fu lui a consigliarli alla questura di Torino.
Politica e comando militare. Confrontare nella «Nuova Antologia» del 16 ottobre e 1° novembre 1930 l'articolo di Saverio Nasalli Rocca La politica tedesca dell'impotenza nella guerra mondiale.
L'articolo, sulla base dell'esperienza tedesca (vincere le battaglie, perdere la guerra) raccoglie materiale per corroborare la tesi che, anche in guerra, è il comando politico che dà la vittoria, comando politico, che deve incorporarsi nel comando militare, creando un nuovo tipo di comando proprio al tempo di guerra. Il Nasalli Rocca si serve specialmente delle memorie e degli altri scritti di von Tirpitz.
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