Nella recensione del libro di Salandra La neutralità italiana di Giuseppe A. Andriulli pubblicata nell'ICS del maggio 1928 si accenna al fatto che già prima che Sonnino andasse agli Esteri, il ministro di San Giuliano aveva intavolato trattative con l'Intesa e che i collaboratori di San Giuliano affermavano che queste trattative erano impostate in modo ben diverso che da Sonnino, specialmente rispetto alla parte coloniale. Perché queste trattative furono troncate da Sonnino e si aprirono invece le trattative con l'Austria? Salandra ancora non spiega le ragioni dell'accordo con la Germania del maggio '15 per le proprietà private (accordo fatto subito divulgare dai tedeschi per mezzo del «Bund», giornale svizzero) e le ragioni della ritardata dichiarazione di guerra alla Germania (cosa che creò diffidenza verso l'Italia da parte dell'Intesa, di cui si giovò Sisto di Borbone).
Tittoni. Ha certamente avuto sempre molta importanza l'opinione di Tittoni nello stabilire i programmi di politica estera del governo dal '23 in poi: seguire l'attività pratica e letteraria di Tittoni in questi anni. Alla sua raccolta di articoli di politica estera del 1928, Quistioni del giorno, ha fatto precedere una interessante prefazione politica il Capo del Governo. Passato di Tittoni. Sua attività. Giudizi su Tittoni di diplomatici stranieri (vedi i Carnets di Georges Louis, ecc.). Suoi rapporti con Isvolsky. (Libro nero di Marchand).
Tittoni come letterato e la sua fissazione linguaiola, curiosa perché la «Nuova Antologia» pubblica cose errorose per la lingua, specialmente traduzioni, ecc.
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